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Fibromialgia: una malattia ancora poco compresa

2025-05-07 20:03

di Giusy Randazzo

Salute e Benessere, Fibromialgia, Dolore cronico, Disturbi cognitivi,

Fibromialgia: una malattia ancora poco compresa

"Scopri cos'è la fibromialgia: sintomi, cause e impatto sulla vita quotidiana. Una guida completa alla sindrome del dolore cronico."

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La fibromialgia è una patologia reumatica cronica ad eziologia ancora incerta, caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico diffuso e disturbi di varia natura che interessano diversi organi e apparati. Oggi non si parla solo di dolore: altre manifestazioni come disturbi del sonno, affaticamento, difficoltà cognitive e alterazioni sensoriali giocano un ruolo centrale nella diagnosi.

Il termine stesso deriva dal latino fibra (fibra) e dal greco myo (muscolo) e algos (dolore), indicando una condizione dolorosa che coinvolge muscoli, tendini, legamenti e tessuti connettivi periarticolari.

I sintomi più comuni

I sintomi variano da persona a persona, ma tra i più frequenti troviamo:

Dolore cronico diffuso, a volte bruciante e associato a contratture muscolari, con intensità variabile nell’arco della giornata.

Affaticamento marcato e sensazione di spossatezza anche a riposo.

Cefalea e dolori al volto, specialmente alla nuca.

Rigidità muscolare, soprattutto al risveglio o dopo lunghi periodi di inattività.

Parestesie (formicolii o punture), gonfiore percepito, alterazioni della sensibilità termica, visiva, tattile e olfattiva.

Disturbi gastrointestinali e urinari, come colon irritabile o vescica iperattiva.

Disfunzioni sessuali nelle donne, con dolore o calo del desiderio.

Disturbi del sonno (sonno non ristoratore) e difficoltà cognitive (fibro-fog), come perdita di concentrazione e memoria.

Ansia e depressione, che aggravano la sintomatologia generale.

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.Diagnosi: una sfida clinica

Non esistono test di laboratorio specifici per diagnosticare la fibromialgia. La valutazione si basa sulla sintomatologia riferita dal paziente e sull’identificazione di aree dolorose definite “tender points”.

I nuovi criteri diagnostici, introdotti nel 2010 dall’American College of Rheumatology, si basano su due indici:

Il Widespread Pain Index (WPI) per valutare l’estensione del dolore.

La Symptom Severity Scale (SS) per misurare la gravità degli altri sintomi.

Cause: tra mente e corpo

Per anni la fibromialgia è stata considerata un disturbo psicosomatico, ma le ricerche recenti hanno messo in evidenza anche alterazioni neurologiche e neurochimiche.

Studi di neuroimaging mostrano un'iperattività del sistema nervoso simpatico, associata a un’errata elaborazione del dolore da parte del cervello.

Sono state rilevate alterazioni di neurotrasmettitori come serotonina, dopamina e noradrenalina, coinvolti nel controllo del dolore e del sonno.

La condizione è anche caratterizzata da ipersensibilità al dolore: stimoli normalmente innocui vengono percepiti come dolorosi, fenomeno noto come allodinia.

Conclusioni

La fibromialgia è una malattia complessa, ancora in parte misteriosa, che influisce profondamente sulla qualità di vita dei pazienti. Serve maggiore consapevolezza, diagnosi tempestiva e un approccio terapeutico multidisciplinare che tenga conto sia degli aspetti fisici sia di quelli psicologici.

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