
Omnia è casa: le voci di chi non vuole perdere il proprio cuore sportivo
Nel cuore del quartiere di via degli Emiri, la palestra Omnia continua ad essere al centro di una mobilitazione cittadina che va ben oltre l’ambito sportivo. Dopo la notizia della possibile chiusura della struttura, sono stati proprio i genitori, gli atleti e le famiglie del quartiere a far sentire con forza la propria voce.
A parlare, questa volta, sono loro. Uomini, donne, ragazzi e ragazze che hanno costruito, negli anni, un legame profondo con la palestra. Ognuno con la propria storia, ma tutti uniti da un sentimento comune: Omnia è molto più di una palestra. È famiglia, educazione, riscatto, crescita.
“In latino, omnia significa ‘tutto’ o ‘tutte le cose’.
Ecco, per me la palestra rappresenta la totalità dei valori che voglio trasferire a mia figlia: solidarietà, disciplina e amore per lo sport.”
Nadia Matranga, genitore
“Mio figlio è cresciuto su quel tatami! Ha iniziato a 5 anni, ora ne ha 16. Ha trovato fiducia in sé stesso, valori, rispetto e amici.
Omnia è famiglia.”
Giovanni Spanò, genitore
“Qui non si allenano solo i corpi, ma si coltivano i sogni.”
Genitore anonimo
Omnia come seconda casa, luogo di riferimento e fucina di talenti.
Le testimonianze raccontano di una realtà che ha saputo incidere nella vita di centinaia di famiglie, diventando punto fermo in un quartiere che troppo spesso lotta contro il degrado e l’abbandono.
“Nei quartieri periferici come il nostro, la chiusura della Omnia Sport sarebbe un colpo duro. È un presidio sociale, un rifugio, un’alternativa concreta per i giovani.”
Eugenio Zarzana, genitore
“Aurora aveva 8 anni quando ha cominciato. Io lavoro tanto e lei mi diceva: ‘Tranquilla, mamma, sto in palestra’. È come se l’Omnia si fosse presa cura di lei.”
Madre di Aurora
“Ogni volta che si apre una scuola si chiude una prigione, diceva Victor Hugo.
Chi chiude una palestra, in un quartiere come il nostro, si assume la responsabilità morale di privare i nostri ragazzi del futuro.”
Emilia Gallo, madre di Karol Rinaldi

Non solo parole. In questi anni, Omnia ha formato campioni regionali e nazionali, dimostrando che sport e periferia possono convivere nel segno dell’eccellenza e della legalità.
“Chiuderla sarebbe un crimine. Qui crescono persone, non solo atleti.”
Maestra Maria Anello, taekwondo
“Per mio figlio è una seconda casa. Allenarsi qui è un piacere, ha trovato amici e adulti di riferimento.”
Daniela Palmeri, genitore
“Quando tutto è nebbioso, basta salire su quel tatami per stare meglio.”
Giuliana Albanese, allieva
Una comunità intera lo chiede: non spegnete il sogno, non chiudete la palestra Omnia.
Ogni testimonianza raccolta è un mattone di una costruzione fatta di passione, dedizione, sacrifici e sogni. Chiudere la palestra significherebbe demolire anni di impegno, educazione e crescita condivisa.
Ora la palla passa alle istituzioni. La comunità ha parlato. Chi ha il potere di decidere, ascolti.