-(copy)-e-abbuttata-(2).png)
È scomparso il 24 giugno 2025 a Roma, all’età di 75 anni, Alvaro Vitali, attore simbolo della commedia italiana e volto indimenticabile di una stagione cinematografica che ha fatto la storia del costume nazionale. Ricoverato per una broncopolmonite recidiva, si è spento dopo alcuni giorni in ospedale, lasciando dietro di sé una carriera lunga oltre cinquant’anni e un patrimonio di risate che continueranno a vivere nel cuore del pubblico.
Dall’officina al set: la scoperta di Fellini
Pochi sanno che prima del cinema, Alvaro Vitali era un elettricista. Fu proprio Federico Fellini a intravedere in lui un talento naturale e a portarlo per la prima volta sul grande schermo. Così nacquero le sue apparizioni nei capolavori Satyricon (1969), I Clowns (1970), Roma (1972) e Amarcord (1973), in cui interpretava piccoli ruoli ma già dotati di grande presenza scenica.
Il suo volto espressivo, la mimica spontanea e la capacità innata di far sorridere divennero presto il suo marchio di fabbrica.
L’exploit negli anni ’80: l’epoca d’oro di “Pierino”
Il grande successo arrivò tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80, quando Vitali si impose come protagonista assoluto della commedia sexy all’italiana, un genere tanto discusso quanto seguito. Il personaggio di Pierino, scolaro impertinente, irriverente e irresistibilmente comico, fece di lui un’icona pop.
Film come Pierino contro tutti (1981), Pierino colpisce ancora (1982) e Pierino medico della S.A.U.B. (1981) registrarono incassi record, e il nome di Alvaro Vitali divenne sinonimo di risate a scena aperta.
Tra televisione e autoironia
Negli anni 2000, Vitali si è reinventato, ritrovando popolarità anche in televisione. Le sue imitazioni a Striscia la notizia e la partecipazione a reality show come La Fattoria dimostrarono la sua voglia di rimettersi in gioco, sempre con la sua inconfondibile ironia. Il pubblico lo ha seguito con affetto, premiando la sua genuinità e la coerenza con cui ha portato avanti la propria carriera.
L’ultimo saluto
Le condizioni di salute dell’attore si erano aggravate nei mesi precedenti. Già colpito da una forma di broncopolmonite a febbraio, era stato nuovamente ricoverato a giugno. Secondo quanto riferito dalla sua ex moglie, Stefania Corona, Vitali aveva scelto di lasciare l’ospedale prima del tempo, contro il parere dei medici. Si è spento nella tarda serata del 24 giugno.
Il mondo dello spettacolo ha reagito con commozione. Tra i tanti messaggi, quello di Lino Banfi è stato uno dei più toccanti:
“Alvaro era un amico vero, un attore che faceva ridere con il cuore. La sua scomparsa è un dolore profondo.”
Un'eredità popolare e autentica
Con oltre 150 film alle spalle, Vitali ha attraversato generi, epoche e mode, rimanendo sempre fedele a se stesso. È stato protagonista di una comicità immediata, popolare, forse semplice ma mai banale. Ha incarnato lo spirito di un’Italia che rideva anche nei momenti più difficili, lasciando un’impronta indelebile nella storia dello spettacolo.
Il suo “Pierino” resterà per sempre nella memoria collettiva: un personaggio fuori dagli schemi, figlio della satira e della spontaneità, capace di far ridere intere generazioni.
Alvaro Vitali non è solo un ricordo del passato. È un pezzo di cultura popolare italiana, un’icona che ha saputo trasformare la leggerezza in arte.