
Palermo continua a piangere. Ancora una volta, la cronaca ci restituisce il volto più crudele della violenza: un ragazzo ucciso mentre cercava di sedare una rissa. Le strade della città si riempiono di dolore, le famiglie sono sconvolte, e il vuoto lasciato da questa giovane vita sembra incolmabile.
Le grida strazianti della madre, che ha visto morire suo figlio tra le braccia, echeggiano nel silenzio della città, un dolore così profondo che nessuna parola potrà mai colmare. Gli amici, i compagni di scuola, i vicini, tutti provano un senso di impotenza davanti a una tragedia così violenta e ingiusta.
La città si è stretta in una fiaccolata, un gesto di vicinanza e amore che ha illuminato la notte, ma le candele non bastano più. È tempo di fare molto di più: intervenire immediatamente, prevenire la violenza prima che si trasformi in tragedia, garantire sicurezza ai nostri giovani e alle nostre famiglie. Non possiamo più accettare che ragazzi escano pronti ad aggredire, armati di pistole, in un momento di follia che può costare la vita.
Ogni lacrima che scende oggi deve diventare un impegno concreto domani. Palermo chiede giustizia, prevenzione e responsabilità collettiva. La nostra città non può più sopportare altre perdite, e ogni azione deve essere guidata dalla volontà di proteggere chi cresce e sogna tra le sue strade.
La nostra redazione si stringe con tutto il cuore al dolore dei familiari, agli amici, a chi ha conosciuto e amato questo ragazzo. Siamo vicini a loro in questo momento di lutto, e ci uniamo alla città nel chiedere che tragedie come questa non si ripetano mai più.